Si sta per concludere il mese di ottobre… il mese dedicato alla MEDIAZIONE FAMILIARE. Un mese ricco di iniziative, volte a raccontare la mediazione familiare come cultura del cambiamento e della prevenzione per risolvere i conflitti in famiglia e non solo, con dignità e riconoscimento reciproco.
L’obiettivo finale della mediazione familiare è trovare soluzioni condivise e accordi genitoriali in vista o a seguito della separazione coniugale. Il mediatore familiare professionista aiuta i genitori a valutare la praticabilità delle reciproche proposte, con i possibili benefici o difficoltà per i figli e la famiglia tutta. Rivolgersi al mediatore familiare contribuisce a salvaguardare il diritto dei figli ad avere una relazione costruttiva con entrambi i genitori. La mediazione familiare si fa così veicolo per valorizzare la genitorialità condivisa, le relazioni tra genitori e figli, nel presente e nel futuro.
Nella Mediazione vengono soprattutto rimessi al centro i bisogni dei bambini:
- amare ed essere amati da entrambi i genitori sentendosi liberi di farlo e senza sensi di colpa;
- essere protetti dalla rabbia dei propri genitori;
- essere rispettati e ascoltati nei propri bisogni;
- non essere costretti a scegliere da quale parte stare e non essere eletti quali ambasciatori o confidenti delle lamentele che riguardano l’altro genitore;
- non sentirsi responsabili di quanto sta accadendo nella/alla propria famiglia e non dover sopportare il carico dei problemi e della sofferenza di uno dei due genitori;
- essere informati in anticipo dei cambiamenti che avverranno nella loro vita e nella vita dei propri genitori: la mancanza di prevedibilità crea un senso di incertezza e insicurezza;
- esprimere le emozioni e parlarne con entrambi i genitori…(anche se questo risulta spesso difficile per il senso di protezione che ha il figlio, soprattutto se ancora bambino, verso i genitori)..in ogni caso cercare di offrire al figlio uno spazio di ascolto;
- avere una vita che sia il più vicino possibile a ciò che sarebbe stata se i genitori non si fossero separati;
- essere bambini e vivere la propria età!
Ecco di seguito cosa ne pensano i genitori che hanno intrapreso questo percorso:
“Mi infastidiva che mi si ordinasse di andare
in mediazione. La prima volta che il mediatore
mi ha chiamato, ero reticente perché ignoravo
che la mediazione fosse così imparziale.”
Un uomo
“Se le persone ne sapessero di più,
forse proverebbero la mediazione prima
d’iniziare la procedura giudiziaria. Questo
risparmierebbe molta sofferenza e stress,
soprattutto ai bambini.”
Una donna
Abbiamo potuto trovare un accordo sul
fatto che i bambini seguano un corso di
spagnolo una volta a settimana affinché non
dimentichino la mia lingua e quella dei loro
nonni, che parlavano quotidianamente quando
vivevano qui”.
Un padre
“Quello che volevo veramente non è stato
raggiunto, e cioè che mio figlio ritornasse in
Australia, ma questo è la mediazione. Sono
comunque felice del risultato finale perché è
probabilmente migliore di quello che avrei potuto
ottenere da un tribunale. Mi auguro che
l’atmosfera per mio figlio sia ora più distesa. “
Un genitore
Sabrina dott.ssa Germi
